Mille Storie&Sapori, l’osteria con cucina radiosa
A Bergamo, Giampaolo Stefanetti ha inaugurato il nuovo locale, dove propone i suoi grandi piatti con i vini della sua cantina che è uno spettacolo
Mille e non più M1.lle! La svolta è stata coraggiosa. Giampaolo Stefanetti, uno dei grandi professionisti della ristorazione di Bergamo (prima, per anni cuoco dal sommo Da Vittorio, poi chef patron al suo M1.lle), spiazzando tutti, ha fatto una scelta coraggiosa. Ha concluso l’esperienza del bistrò, enoteca, wine bar e ristorante M1.lle, e ha deciso di creare un nuovo locale.
È l’ Osteria Mille Storie & Sapori (tel. 335206780), una realtà che, come dice l’insegna, essendo un’ “osteria”, moderna aggiungiamo noi, segna una svolta radicale con l’avventura precedente. L’ apertura è di pochi giorni fa, con il locale che vi accoglie al civico 30 di quella via Papa Giovanni XXIII, dove, per uno strano scherzo del destino, si è sviluppata tutta la sua avventura professionale, visto che vi avevano sede sia Da Vittorio (prima che i Cerea si trasferissero a Brusaporto), sia il suo precedente locale, M1.lle, appunto, che era al civico 18. L’osteria Mille Storie & Sapori è ospitata all’interno di un cortile, con una graziosa, luminosa saletta di pochi metri quadrati, dove la manciata di coperti dice della filosofia di questa nuova esperienza, tutta nel segno della volontà di coccolare in modo esclusivo i pochi, fortunati, clienti.
L’ambiente è di grande piacevolezza, con i tavoli, che pur negli spazi che dicevamo, sono ben distanziati gli uni dagli altri, favorendo il massimo del comfort, le pareti immacolate e alcune colonne che danno l’idea che qui si voglia fare sintesi tra presente e passato, la Berkel rossa che, di fianco al piccolo banco bar, è pronta ad “affettare” per chi voglia solo bere un bicchiere, la cantina che è fiore all’occhiello visto che custodisce il meglio del vino del mondo, a partire da centinaia di etichette di champagne.
La proposta gastronomica vive del mercato, per cui in menu trovate 4 antipasti, 4 primi, 4 secondi, che cambiano a seconda della stagione, e i 5 classici di Stefanetti – crudo di mare, tiepida di pesci crostacei e molluschi, bolle di robiola di Roccaverano con crema di spinaci e misticanza, paccheri selezione Mancini con pomodorini e basilico e orecchia di elefante (minimo per 2) – sempre presenti.
Seguiti in sala dal bravo Leonardo Zanini, sarete felici, con acciughe del Cantabrico servite con il formidabile burro d’Isigny, con la spuma di patate di Martinengo con uovo in camicia Silter croccante e pane spezzato, poi con il risotto con broccoletti di Custoza e vongole veraci, quindi con il baccalà con Fagiolina castagne e lemongrass. Torrone e meringa fatti in casa a chiudere.
Uscirete pensando che questa è nuova meta del cuore!
by Paolo Massobrio e Marco Gatti